Estate nuova, problemi vecchi
Da anni l'Amministrazione Comunale viestana ha stabilito che la stagione estiva ha inizio a metà maggio.
Questa decisione l'ha presa il lontano 31 agosto 2011 quando ha istituito l'imposta di soggiorno, attraverso una delibera illegittima fatta sanare dall'azione di noi attivisti viestani del Movimento 5 Stelle. Il provvedimento obbliga ogni turista in vacanza a Vieste dal 15 maggio al 15 settembre a pagare quotidianamente una somma, sempre la stessa dal primo all'ultimo giorno di applicazione. Ciò lascia supporre che chi soggiorna a Vieste in questo periodo riceve gli stessi servizi di chi ha preferito trascorrere le proprie vacanze a ferragosto.
Ma così non è, e lo sappiamo benissimo: le strade cittadine e i lungomari sono trasformate in cantieri, non c'è nemmeno la bozza di un programma di intrattenimento e le spiagge sono ancora sporche e non attrezzate (ad esclusione di quella che sistematicamente si forma sul lungomare Europa ad ogni folata di vento da nord, e che occupa per settimane il piano stradale e il marciapiedi creando grandi difficoltà a chi passeggia in quella zona, in primis disabili e mamme con passeggini).
Vi sembra moralmente giusto far pagare l'imposta per intero a chi viene a Vieste pensando di trascorrere la vacanza in un luogo pronto ad accoglierli, trovandosi invece nel bel mezzo delle pulizie di primavera? A noi no!
L'unica cosa che viene attivata con puntualità è il pagamento della sosta auto, tramite parchimetri o con l'attivazione dei parcheggi a pagamento.
Insomma, questa Amministrazione pensa solo ad "avere" e non si preoccupa minimamente di "dare", in barba a quella necessità di allungare la stagione turistica (e quindi lavorativa), sempre sbandierata in ogni campagna elettorale e mai attuata, anzi osteggiata con questa politica della corsa all'incasso selvaggio ed incondizionato.
Una nuova stagione turistica è iniziata, quindi, ma i vecchi problemi non sono stati risolti: per l'ennesima volta ci troviamo a lamentare l'assenza ormai atavica dei servizi igienici pubblici, demandando (o forse sarebbe più giusto dire "imponendo") ai titolari di bar, pizzerie e ristoranti di sopperire a questa grave lacuna; a quegli stessi esercenti, però, vengono imposte tariffe da salasso sull'occupazione del suolo pubblico dimenticando la funzione sociale che sono costretti a svolgere. Si conferma, quindi, la teoria "dell'avere senza dare" applicata da questa Amministrazione Comunale anche ai danni dei propri cittadini.
Del resto, cosa pretendiamo da chi stabilisce che l'estate inizia a metà maggio ma emana l'ordinanza estiva a luglio?
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